Chiese di Cogolo e Palazzo Migazzi
Comune di Peio, Cogolo
Chiesa di Maria Madre della Chiesa, Cogolo, Peio
Orientata a sud-est, sorge a Cogolo e fu costruita tra il 1970 e il 1974 su progetto dell'architetto Luciano Perini. L'edificio, in cemento armato con blocchi di granito, è caratterizzato da prospetti con andamento spezzato. Sul tetto piano si innalza un grande lucernario. La chiesa è priva di campanile: viene utilizzato quello dell'antica parrocchiale, poco distante. All'interno, l'ampia aula, coperta da un soffitto ligneo, presenta una zona presbiteriale realizzata secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. La chiesa, a pianta poligonale, presenta il prospetto principale ad andamento spezzato, dotato di due ingressi: quello principale, disassato verso sinistra, è protetto da una tettoia di forma irregolare. I restanti sono ad andamento spezzato e la Sacrestia è addossata al lato sud-est.
Le strutture portanti verticali sono in cemento armato con blocchi di granito a vista; il soffitto è ligneo a carena di nave.
Il tetto è piano con un grande lucernario, posizionato sulla sinistra, ed è rivestito in lamiera di rame.
L' ampia aula è scandita da pilastri in cemento armato, tra i quali si aprono due cappelle per lato, irregolari e poco profonde. Le strette finestre rettangolari illuminano lo spazio. Dal lato sinistro si accede alla sacrestia. La zona presbiteriale è occupata da una pedana rialzata su due gradini. Infine il pavimento è rivestito in moquette: rossa nel presbiterio e grigia nell'aula.
L'edificio è inserito nel "Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi" del Ministero per i beni e le attività culturali.
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Cogolo, Peio
La chiesa risale al XII secolo. Più volte ristrutturata, all'esterno è caratterizzata da un imponente affresco, uno dei più grandi di tutto il Trentino realizzato, nel 1643 da G. A. Valorsa. All'interno, di grande interesse un affresco sulla vita di S. Caterina d'Alessandria, dipinto intorno al 1450 dalla cerchia dei Baschenis e un altare intagliato nel 1629 da S. Lenner. La chiesa si trova nelle vicinanze di Palazzo Migazzi e realizza, insieme ad esso, un complesso architettonico tardo medievale di grande interesse storico ed artistico.
Palazzo Migazzi, Cogolo, Peio
E' una residenza rustico-nobiliare dei conti Migazzi di Cogolo costruita agli inizi del '400. Secondo le fonti bibliografiche, nel 1420, Guglielmo Migazzi acquista dei beni a Cogolo, e nel 1434 si stabilisce in una "torre dei Migazzi" da lui costruita.
La torre, considerata nucleo originario dell'edificio, non è stata sicuramente eretta a scopi difensivi, di avvistamento o come torre da guardia ad importante strada o valico. E' collocata in un luogo pianeggiante a ridosso del paese, ciò fa pensare che la torre abbia avuto una funzione di magazzino per gli alimenti, deposito delle decime ed edificio per amministrare la giustizia.
Nel XV secolo alla torre viene addossato un edificio; la residenza viene circondata da un muro merlato, nella sua parte a mattina, con un portale di accesso che racchiude il cortile davanti all'entrata.
Tra il XVI e il XVII secolo il palazzo si presenta in tutta la sua maestosità. Probabilmente è in questo periodo che che l'edificio viene abbellito dall'ercker d'angolo. Nel periodo successivo l'edificio viene di nuovo modificato: viene aggiunta l'ala verso mattina e si esegue anche una sopraelevazione della parte già esistente
Nel XIV secolo si registrano importanti lavori di sistemazione all'interno dell'edificio, dovuti al cambiamento di funzione dello stesso. Inoltre, lo schizzo del Caravaglia evidenzia come le copertura dell'epoca fossero strutturate a vari livelli e ciò confermerebbe l'ipotesi di successive fasi di costruzione.
Verso la fine dell'800 la torre viene abbassata e le bifore della facciata a sud vengono sostituite con delle comuni finestre. Nel XX secolo la residenza viene manomessa. Sulla residenza vengono effettuati interventi da parte dell'amministrazione comunale dell'epoca, per dare maggiore accessibilità ai locali a piano terra.
Sulla base del progetto di restauro approvato nel 2018, sono in corso i lavori di recupero da parte del Comune di Peio.
Orientata a sud-est, sorge a Cogolo e fu costruita tra il 1970 e il 1974 su progetto dell'architetto Luciano Perini. L'edificio, in cemento armato con blocchi di granito, è caratterizzato da prospetti con andamento spezzato. Sul tetto piano si innalza un grande lucernario. La chiesa è priva di campanile: viene utilizzato quello dell'antica parrocchiale, poco distante. All'interno, l'ampia aula, coperta da un soffitto ligneo, presenta una zona presbiteriale realizzata secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. La chiesa, a pianta poligonale, presenta il prospetto principale ad andamento spezzato, dotato di due ingressi: quello principale, disassato verso sinistra, è protetto da una tettoia di forma irregolare. I restanti sono ad andamento spezzato e la Sacrestia è addossata al lato sud-est.
Le strutture portanti verticali sono in cemento armato con blocchi di granito a vista; il soffitto è ligneo a carena di nave.
Il tetto è piano con un grande lucernario, posizionato sulla sinistra, ed è rivestito in lamiera di rame.
L' ampia aula è scandita da pilastri in cemento armato, tra i quali si aprono due cappelle per lato, irregolari e poco profonde. Le strette finestre rettangolari illuminano lo spazio. Dal lato sinistro si accede alla sacrestia. La zona presbiteriale è occupata da una pedana rialzata su due gradini. Infine il pavimento è rivestito in moquette: rossa nel presbiterio e grigia nell'aula.
L'edificio è inserito nel "Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi" del Ministero per i beni e le attività culturali.
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Cogolo, Peio
La chiesa risale al XII secolo. Più volte ristrutturata, all'esterno è caratterizzata da un imponente affresco, uno dei più grandi di tutto il Trentino realizzato, nel 1643 da G. A. Valorsa. All'interno, di grande interesse un affresco sulla vita di S. Caterina d'Alessandria, dipinto intorno al 1450 dalla cerchia dei Baschenis e un altare intagliato nel 1629 da S. Lenner. La chiesa si trova nelle vicinanze di Palazzo Migazzi e realizza, insieme ad esso, un complesso architettonico tardo medievale di grande interesse storico ed artistico.
Palazzo Migazzi, Cogolo, Peio
E' una residenza rustico-nobiliare dei conti Migazzi di Cogolo costruita agli inizi del '400. Secondo le fonti bibliografiche, nel 1420, Guglielmo Migazzi acquista dei beni a Cogolo, e nel 1434 si stabilisce in una "torre dei Migazzi" da lui costruita.
La torre, considerata nucleo originario dell'edificio, non è stata sicuramente eretta a scopi difensivi, di avvistamento o come torre da guardia ad importante strada o valico. E' collocata in un luogo pianeggiante a ridosso del paese, ciò fa pensare che la torre abbia avuto una funzione di magazzino per gli alimenti, deposito delle decime ed edificio per amministrare la giustizia.
Nel XV secolo alla torre viene addossato un edificio; la residenza viene circondata da un muro merlato, nella sua parte a mattina, con un portale di accesso che racchiude il cortile davanti all'entrata.
Tra il XVI e il XVII secolo il palazzo si presenta in tutta la sua maestosità. Probabilmente è in questo periodo che che l'edificio viene abbellito dall'ercker d'angolo. Nel periodo successivo l'edificio viene di nuovo modificato: viene aggiunta l'ala verso mattina e si esegue anche una sopraelevazione della parte già esistente
Nel XIV secolo si registrano importanti lavori di sistemazione all'interno dell'edificio, dovuti al cambiamento di funzione dello stesso. Inoltre, lo schizzo del Caravaglia evidenzia come le copertura dell'epoca fossero strutturate a vari livelli e ciò confermerebbe l'ipotesi di successive fasi di costruzione.
Verso la fine dell'800 la torre viene abbassata e le bifore della facciata a sud vengono sostituite con delle comuni finestre. Nel XX secolo la residenza viene manomessa. Sulla residenza vengono effettuati interventi da parte dell'amministrazione comunale dell'epoca, per dare maggiore accessibilità ai locali a piano terra.
Sulla base del progetto di restauro approvato nel 2018, sono in corso i lavori di recupero da parte del Comune di Peio.