Il gipeto
Gypaetus barbatus
La fusione di due parole greche, gyps (avvoltoio) e aetos (aquila) è all'origine del nome del gipeto, elegantissimo "gigante" del cielo. L'aggettivo barbatus viene dalla presenza di penne setolose che circondano l'occhio e scendono lungo il becco a formare una specie di barba. Con un'apertura alare che sfiora i 3 metri ed un peso che può arrivare a 7 kg, il gipeto è uno dei più grandi uccelli europei. Se normalmente gli avvoltoi si nutrono quasi solo di carogne, questo uccello ha una dieta ancora più rigida e costituita preferibilmente da ossa, un adattamento che presenta un indubbio vantaggio: questo tipo di alimento è infatti indigesto alla maggior parte degli animali e quindi il gipeto ha pochi concorrenti dal punto di vista nutrizionale. Il gipeto è in grado di inghiottire e digerire ossa delle dimensioni delle vertebre di manzo, ma si nutre anche di quelle con dimensioni maggiori, che trasporta in volo fino alla sua "fucina delle ossa": una spianata di roccia ai piedi di un dirupo. Da un'altezza di 50-80 metri l'uccello lascia cadere sulle rocce le ossa al fine di frammentarle e renderle così adatte ad essere ingerite.