Invertebrati acquatici
Biodiversità ed ecologia di ecosistemi acquatici d’alta quota
Durata: 1999-2012
Area interessata dalla ricerca: Settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio
Ente Partner: Museo delle Scienze di Trento
Nel 1999 è partito uno studio pilota sulle acque correnti, le sorgenti e i laghi nel bacino idrografico del Torrente Noce Bianco, in Val de la Mare, sviluppatosi nell’ambito di cinque principali progetti di ricerca e una decina di tesi di laurea. L’obiettivo generale è stato quello di caratterizzare, da un punto di vista chimico-fisico e biologico, le tipologie fluviali esistenti, valutare l’impatto di dighe e di captazioni idroelettriche sulle comunità bentoniche a valle delle stesse, approfondire le conoscenze sull’autoecologia e il potenziale adattativo degli invertebrati acquatici, in particolare Ditteri Chironomidi, con approcci ecologici, fisiologici e molecolari, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto. Nel corso di questi progetti sono state indagate 40 stazioni, comprese tra 2720 e 1600 m s.l.m., distribuite su 12 torrenti, 6 “aree rifugio” rappresentate da sistemi di pozze e ruscelli adiacenti ai torrenti principali, e 3 laghi (Marmotte, Lungo e Nero). La fauna è stata raccolta utilizzando il retino immanicato (kick sampling), retini da drift, substrati artificiali, pompa Bou Rouch, trappole d’emergenza, retino entomologico e trappole luminose. Sono stati raccolti oltre 210 mila individui appartenenti a oltre 180 taxa (=specie o livello superiore), di cui 6 specie nuove per la scienza e numerose specie nuove per il Trentino e per la fauna italiana. Gli animali raccolti sono conservati nella collezione del Museo delle Scienze.
Area interessata dalla ricerca: Settore trentino del Parco Nazionale dello Stelvio
Ente Partner: Museo delle Scienze di Trento
Nel 1999 è partito uno studio pilota sulle acque correnti, le sorgenti e i laghi nel bacino idrografico del Torrente Noce Bianco, in Val de la Mare, sviluppatosi nell’ambito di cinque principali progetti di ricerca e una decina di tesi di laurea. L’obiettivo generale è stato quello di caratterizzare, da un punto di vista chimico-fisico e biologico, le tipologie fluviali esistenti, valutare l’impatto di dighe e di captazioni idroelettriche sulle comunità bentoniche a valle delle stesse, approfondire le conoscenze sull’autoecologia e il potenziale adattativo degli invertebrati acquatici, in particolare Ditteri Chironomidi, con approcci ecologici, fisiologici e molecolari, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto. Nel corso di questi progetti sono state indagate 40 stazioni, comprese tra 2720 e 1600 m s.l.m., distribuite su 12 torrenti, 6 “aree rifugio” rappresentate da sistemi di pozze e ruscelli adiacenti ai torrenti principali, e 3 laghi (Marmotte, Lungo e Nero). La fauna è stata raccolta utilizzando il retino immanicato (kick sampling), retini da drift, substrati artificiali, pompa Bou Rouch, trappole d’emergenza, retino entomologico e trappole luminose. Sono stati raccolti oltre 210 mila individui appartenenti a oltre 180 taxa (=specie o livello superiore), di cui 6 specie nuove per la scienza e numerose specie nuove per il Trentino e per la fauna italiana. Gli animali raccolti sono conservati nella collezione del Museo delle Scienze.