Progetto di ricerca ECO-FOR
Struttura e funzioni dell’ecosistema forestale in relazione alla variabilità della gestione e implicazioni per lo sviluppo socioeconomico delle aree marginali nel bosco di Frattasecca (Val di Peio) e in altre aree campione della Val di Sole
Durata: 2021 – in corso
Ente partner: Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova
Nelle aree temperate del mondo, foreste che possano definirsi completamente naturali sono molto rare e la loro copertura e stimata attorno all’1%. Ciò e dovuto al fatto che l’uomo ha da sempre utilizzato larga parte delle foreste europee e la storia della gestione forestale ha radici lunghe nel tempo.
Le foreste ospitano quasi i tre quarti delle specie viventi terrestri, dimostrandosi quindi habitat cruciali perla biodiversità globale. Alcune specie dipendono dalle foreste per una parte del loro ciclo di vita, mentre altre specie dipendono completamente dagli ecosistemi forestali. Alcune attività umane, come la selvicoltura ed il taglio dei boschi, possono produrre effetti negativi sugli ecosistemi forestali e causare perdita di biodiversità.
Le foreste non gestite hanno alcune peculiarità strutturali. Hanno una elevata stratificazione verticale, abbondano in legno morto e alberi senescenti ricchi di micro-habitat. Queste caratteristiche sono generalmente considerate positive per la biodiversità , ma le evidenze sono ancora controverse. Diversi risultati ottenuti da ricerche scientifiche dimostrano che la risposta di ciascun gruppo tassonomico alla cessazione o alla riduzione della gestione forestale non è sempre la stessa.
Molte delle ricerche attualmente pubblicate sulla relazione tra gestione forestale e biodiversità si concentrano su un unico gruppo tassonomico. Un approccio più innovativo e quello basato su indagini cosiddette multi-tassonomiche, nelle quali vengono monitorati due o più gruppi tassonomici. Gli studi multi-tassonomici sono utili ad avere una comprensione più solida ed estesa di come la gestione forestale può influenzare la biodiversità forestale.
Un aspetto da approfondire è l'influenza delle perturbazioni naturali sulla biodiversità forestale. Le frane, ad esempio, sono tipiche perturbazioni naturali che potrebbero incidere sulla biodiversità forestale. Alcune particolari morfologie del suolo, specie quelle particolarmente accidentate, come
versanti a grossi blocchi, derivanti da frane ed accumuli di detriti rocciosi innescano delle particolari realtà geologiche, pedologiche ed ecologiche. L’analisi dell’influenza di queste condizioni sulla biodiversità forestale e ancora poco approfondita a livello scientifico. Lo scopo di questo progetto di ricerca e quello di valutare gli effetti congiunti di perturbazioni sia naturali, sia dovuti all’uomo, sulla biodiversità di foreste alpine. Elemento centrale e modello di riferimento su cui è imperniata la ricerca è la foresta di Frattasecca. Questa foresta rappresenta un esempio di bosco soggetto a una perturbazione naturale evidente e duratura, ma non più soggetto a perturbazioni antropiche. La foresta cresce su un’antica frana a grossi blocchi di origine quaternaria, che influenza le caratteristiche morfologiche e pedologiche su cui cresce il bosco.
Dall’altra parte, da alcuni anni, la foresta di Frattasecca è diventata una riserva “integrale” nella quale sono state interrotte le attività selvicolturali. Tramite una ricognizione del territorio, in tutta la Va di Sole, sono state selezionate altre aree in grado di rispondere a diverse combinazioni dei due fattori studiati: la gestione forestale e la presenza di substrati con grossi blocchi di pietre (blockfields). La combinazione di questi due fattori ha portato all’individuazione di quattro principali trattamenti: foreste gestite su blocchi, foreste gestite non su blocchi, foreste non gestite su blocchi, foreste non gestite non su blocchi. In ognuno dei siti individuati (20 in tutto) è stata avviata una campagna di rilevamento ed analisi sia di alcune principali variabili della struttura del bosco, sia della presenza di alcuni gruppi tassonomici, quali:
- Avifauna- Briofite
- Flora vascolare
- Microrganismi del suolo
- Fauna invertebrata del suolo
- Entomofauna saproxilica
- Macro-licheni
Lo studio permetterà di capire meglio l’effetto di perturbazioni naturali quali le frane a grossi blocchi e non naturali come il taglio boschivo e la gestione forestale in generale sulla biodiversità forestale. Dallo scorso anno, il Progetto ha incluso anche un’altra area dove il taglio boschivo è stato interrotto da alcuni anni, la riserva delle Fratte di Rabbi, dove oltre agli stessi campionamenti, viene condotto uno studio sulla biodiversità fluviale, essendo tale area adiacente ad un tratto del fiume Rabbies.