Monitoraggio radar dei versanti presso il Rifugio Viòz
La degradazione del permafrost
Nel mese di agosto 2022 si è svolta una campagna di monitoraggio con strumentazione radar dei processi morfogenetici che interessano i versanti nei pressi del Rifugio Mantova al Viòz, alla quota di 3535 m.s.l.m. nel settore trentino del gruppo Ortles - Cevedale, nel Parco Nazionale dello Stelvio
Si tratta del rifugio più alto delle Alpi orientali e per la prima volta una campagna di studio di questo tipo si è svolta ad una quota così elevata.
La campagna di rilievi è stata condotta da Francesco Zucca, Roberto Seppi e Thomas Zanoner del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia e da Matteo Zumiani del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento Le attività di monitoraggio si sono svolte con il supporto del Nucleo Elicotteri Vigili del Fuoco della Provincia autonoma di Trento, della Società degli Alpinisti Tridentini (CAI-SAT) e del personale del rifugio.
L’area oggetto di studio è caratterizzata dalla presenza di permafrost, una delicata componente della criosfera alpina soggetta a rapidi cambiamenti a seguito del riscaldamento climatico. L’interesse era quindi di comprendere meglio come la degradazione del permafrost possa condizionare i processi morfogenetici che interessano i versanti anche alle quote più elevate.
Lo strumento utilizzato è denominato “Ground-Based SAR” ed è in grado di misurare con estrema precisione anche i più piccoli spostamenti che possono interessare i versanti rocciosi.
Il monitoraggio si è svolto nell'ambito dell’accordo di collaborazione tra il Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento ed il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia per le attività di monitoraggio e ricerca sul permafrost in Trentino.
Si tratta del rifugio più alto delle Alpi orientali e per la prima volta una campagna di studio di questo tipo si è svolta ad una quota così elevata.
La campagna di rilievi è stata condotta da Francesco Zucca, Roberto Seppi e Thomas Zanoner del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia e da Matteo Zumiani del Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento Le attività di monitoraggio si sono svolte con il supporto del Nucleo Elicotteri Vigili del Fuoco della Provincia autonoma di Trento, della Società degli Alpinisti Tridentini (CAI-SAT) e del personale del rifugio.
L’area oggetto di studio è caratterizzata dalla presenza di permafrost, una delicata componente della criosfera alpina soggetta a rapidi cambiamenti a seguito del riscaldamento climatico. L’interesse era quindi di comprendere meglio come la degradazione del permafrost possa condizionare i processi morfogenetici che interessano i versanti anche alle quote più elevate.
Lo strumento utilizzato è denominato “Ground-Based SAR” ed è in grado di misurare con estrema precisione anche i più piccoli spostamenti che possono interessare i versanti rocciosi.
Il monitoraggio si è svolto nell'ambito dell’accordo di collaborazione tra il Servizio Geologico della Provincia autonoma di Trento ed il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia per le attività di monitoraggio e ricerca sul permafrost in Trentino.