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Wolf howling: tempo di ululati

di Marta Gandolfi

E’ ormai notte. Noi tecnici attendiamo al buio, in piedi, sul pianoro di un affaccio montano che dà su una silenziosa valle boscata.
Davanti a noi, l’altro versante: un bosco dentro al quale, secondo i dati di presenza raccolti nell’inverno precedente e le evidenze più recenti, potrebbe localizzarsi il sito di rendez-vous di un branco di lupi. I lupi sono socialmente organizzati in gruppi familiari chiamati  branchi e costituiti da due individui di sesso opposto, che si incontrano in un territorio libero da altri lupi e si riproducono, di anno in anno. Oltre alla coppia dei riproduttori, il branco è formato quindi dai figli delle varie successive generazioni: una famiglia, simile alla nostra.
Il periodo riproduttivo cade durante l’inverno ed i parti avvengono in primavera, alle nostre latitudini orientativamente nel mese di maggio.
La femmina riproduttiva dà alla luce in media dai 2 ai 5 cuccioli, in alcuni casi anche fino a 9, che nascono all’interno di un’apposita tana. Dopo una prima fase trascorsa all’interno di essa, in cui crescono protetti dai pericoli esterni, all’incirca nel mese di luglio, i cuccioli vengono spostati in siti chiamati di rendez-vous, dove trascorrono il periodo di svezzamento ed ulteriore crescita.
Rendez-vous: incontro, appuntamento. “Perché questo nome?” direte voi. Perché questi siti sono luoghi dove i cuccioli, non essendo ancora in grado di muoversi con gli adulti e di percorrere lunghe distanze, rimangono soli o con un adulto (helper) ad attendere il resto del branco che si sposta per cacciare e perlustrare il territorio. I siti di rendez-vous, misti di bosco e radure, situati solitamente vicino all’acqua, sono luoghi tranquilli da cui si possa vedere senza esser visti, in cui la cucciolata possa interagire e giocare. Questi siti possono essere molteplici all’interno del territorio del branco, proprio per proteggere al meglio la cucciolata da disturbo antropico e pericoli. Cuccioli e adulti si localizzano quindi attraverso gli ululati e quando gli adulti tornano dalla caccia, vengono stimolati dalla cucciolata a rigurgitare per loro il cibo, che risulta pertanto parzialmente digerito. 
Oltre alla localizzazione, l’ululato ha altre funzioni, come per esempio, l’aggregazione e la coesione del gruppo, la difesa del territorio da altri lupi non appartenenti al branco e il riconoscimento individuale.
Un metodo per monitorare il lupo, soprattutto durante l’estate, è quella del “WOLF HOWLING” ovvero “Tecnica dell’Ululato indotto”. Esso consiste nell’emissione di ululati registrati da parte di noi tecnici, solitamente nelle ore notturne, in cui i lupi si muovono maggiormente e nell’attesa di risposta da parte dei lupi, adulti o cuccioli. Per i cuccioli, udire degli ululati quando gli adulti sono lontani a caccia significa “stiamo tornando!” e “cibo in arrivo!”, per cui essi sono molto propensi e ricettivi a rispondere.
Ecco perché il wolf howling, durante il periodo estivo è una buona tecnica per capire quanti branchi (il loro numero minimo) ci sono sul territorio. Udire la risposta dei cuccioli significa, infatti, che i lupi si sono riprodotti e quindi che lì si è formato un branco o, in caso di branchi già stabili, che quel branco si è riprodotto anche quest’anno. Questa tecnica di monitoraggio serve anche a capire, almeno approssimativamente, dove è situato il territorio di un branco o dei vari branchi che frequentano una certa zona (solitamente i siti di tana o di rendez-vous non vengono scelti ai margini del territorio, sempre per una questione di protezione e difesa). 
Siamo arrivati sul luogo da cui faremo partire l’emissione degli ululati, in attesa di una risposta da parte dei lupi, speriamo dei cuccioli!
Se si raggiunge il punto di emissione con l’auto, solitamente è buona regola attendere almeno 10 minuti prima di emettere, per far passare un po’ di tempo dal disturbo causato dal rumore del mezzo e dalla luce dei fari.
Prepariamo l’attrezzatura: il file audio e il megafono, una bussola, con cui prendere l’angolo del punto da cui arriva l’eventuale risposta dei lupi. Si effettuano poi 3 emissioni di ululati singoli, utilizzando generalmente lo stesso file audio in tutta Italia per permettere la standardizzazione dei dati. Tre emissioni, al buio ed in completo silenzio, intervallate da 90 secondi di attesa e, dopo la terza emissione, si attende un po’ di più, circa 10 minuti, per poter eventualmente intercettare anche una risposta lontana, che potrebbe impiegare più tempo a raggiungere noi operatori, considerando i tempi di propagazione del suono in andata e in ritorno. Se i lupi rispondono prima della terza emissione, la sessione finisce lì, non si procede oltre per evitare loro ulteriore disturbo. Essere in montagna, di notte, contemplando la pace della natura e aspettando che i lupi si facciano sentire, emotivamente crea una sensazione forte, mista di pace e impazienza.
Se poi i lupi rispondono, l’emozione diventa maggiore, non solo perché il monitoraggio è andato bene ed ha fornito utili dati, ma anche perché udire gli ululati dei lupi è qualcosa che tocca interiormente, che fa sentire veramente parte della natura, legati ad essa. Partiamo con l’emissione ed attendiamo. Il silenzio all’improvviso è rotto da un ululato di adulto, subito seguito dal tripudio delle vocalizzazioni dei cuccioli. Nel coro, riusciamo a stimare un gruppo di più di due-tre cuccioli. Quando più cuccioli ululano insieme, risulta molto difficile distinguerne il numero esatto per cui viene stimato quello minimo percepibile.
Per me, è singolare il fatto che, effettuando il wolf howling per tutto il periodo estivo (monitorando quindi ampi territori con più branchi stabili certi o stimati), si nota bene come i cuccioli, crescendo, piano piano imparino ad ululare e si perfezionino, emettendo guaiti sempre più strutturati e modulati, durante la stagione. Per i cuccioli di lupo questo è un periodo di continuo e veloce apprendimento di mille aspetti della loro vita individuale e sociale, che li accompagnerà verso l’età adulta. 

Per scoprire di più riguardo al lupo, clicca qui.
Wolf howling: tempo di ululati
 
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