Piano di controllo del cervo nel Parco dello Stelvio 2022-2026
Obiettivo ridurre la perdita di biodiversità e mitigare i conflitti tra uomo e natura
Prime presentazioni del Piano di controllo del cervo nel Parco dello Stelvio 2022-2026
Mitigare e ridurre gli squilibri ecologici attualmente causati dai numerosi cervi presenti all’interno dei confini del settore trentino del Parco nazionale dello Stelvio, in un arco di tempo di almeno 5 anni, per ridurre la perdita di biodiversità determinata dalla elevata densità della popolazione animale e lavorare per un migliore equilibrio e coesistenza tra ecosistemi e attività umane. Questo l’obiettivo principale del “Piano di Conservazione e gestione del cervo nel Parco Nazionale dello Stelvio – Trentino 2022-2026”, che la Giunta provinciale ha condiviso con il Parco di avviare e che prevede anche una riduzione della densità del cervo mediante prelievi. Il Programma definisce le azioni da realizzare sulla base del lavoro di monitoraggio scientifico svolto dal Parco Nazionale dello Stelvio-settore trentino, in coordinamento con il settore altoatesino e lombardo. Approvato nei suoi obiettivi e contenuti generali dal Comitato provinciale di coordinamento e indirizzo del Parco, il Piano viene ora presentato in una prima serie di incontri – promossi dall’assessore provinciale Mario Tonina - con enti e soggetti dell’area territoriale interessata; i primi incontri sono avvenuti ieri in val di Peio e in val di Rabbi, alla presenza dei sindaci di Peio, Alberto Pretti, e di Rabbi, Lorenzo Cicolini, delle sezioni locali dell'Associazione Cacciatori Trentini (ACT) e del loro presidente provinciale Stefano Ravelli. ll Piano prevede nei primi due anni un prelievo in controllo sperimentale di circa 100-180 cervi all’anno, che verrà realizzato con la collaborazione dell’Associazione Cacciatori Trentini e sotto il coordinamento e il controllo del Parco e del Corpo Forestale Trentino.
Leggi tutto il Comunicato stampa della Provincia autonoma di Trento
Mitigare e ridurre gli squilibri ecologici attualmente causati dai numerosi cervi presenti all’interno dei confini del settore trentino del Parco nazionale dello Stelvio, in un arco di tempo di almeno 5 anni, per ridurre la perdita di biodiversità determinata dalla elevata densità della popolazione animale e lavorare per un migliore equilibrio e coesistenza tra ecosistemi e attività umane. Questo l’obiettivo principale del “Piano di Conservazione e gestione del cervo nel Parco Nazionale dello Stelvio – Trentino 2022-2026”, che la Giunta provinciale ha condiviso con il Parco di avviare e che prevede anche una riduzione della densità del cervo mediante prelievi. Il Programma definisce le azioni da realizzare sulla base del lavoro di monitoraggio scientifico svolto dal Parco Nazionale dello Stelvio-settore trentino, in coordinamento con il settore altoatesino e lombardo. Approvato nei suoi obiettivi e contenuti generali dal Comitato provinciale di coordinamento e indirizzo del Parco, il Piano viene ora presentato in una prima serie di incontri – promossi dall’assessore provinciale Mario Tonina - con enti e soggetti dell’area territoriale interessata; i primi incontri sono avvenuti ieri in val di Peio e in val di Rabbi, alla presenza dei sindaci di Peio, Alberto Pretti, e di Rabbi, Lorenzo Cicolini, delle sezioni locali dell'Associazione Cacciatori Trentini (ACT) e del loro presidente provinciale Stefano Ravelli. ll Piano prevede nei primi due anni un prelievo in controllo sperimentale di circa 100-180 cervi all’anno, che verrà realizzato con la collaborazione dell’Associazione Cacciatori Trentini e sotto il coordinamento e il controllo del Parco e del Corpo Forestale Trentino.
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