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Acque e ghiacciai

Il Parco Nazionale dello Stelvio si estende attorno a un’area centrale ricoperta da neve e ghiaccio perenne, estesa su 10.000 ettari, che domina dall’alto tutto il territorio alimentando di continuo e ponendosi quasi a protezione di un bene prezioso: l’acqua. Il Monte Cevedale (m. 3.769), simbolo del Settore Trentino, è una delle punte emergenti del nucleo centrale ghiacciato.
Da questo cuore e dalle tante vedrette laterali, come arterie si diramano in ogni direzione rilucenti nastri d’acqua filiformi, che mutano in rigagnoli chiacchierini, laghetti silenziosi, torrenti sussurranti e cascate rumorose.
Idrograficamente la parte trentina è suddivisa nelle valli di Peio e di Rabbi, a loro volta contraddistinte da parecchie inserzioni laterali. Si ricordano la Val del Monte e la Val de la Mare, la Val Cércen e la Val di Saènt. Inoltre numerosi laghi, masse d’acqua raccolte in depressioni morfologiche o conche glaciali, costellano l’ampio territorio dell’orizzonte montano superiore.
Si ricordano i laghi di Cóvel, delle Marmotte, il Lago Lungo, i laghetti Sternai, i laghi Corvo, i bacini artificiali di Pian Palù e del Càreser.
L’uomo ha utilizzato "l’amica acqua" non solo per scopi idroelettrici, ma anche a fini terapeutici; infatti le proprietà idroterapiche delle acque termali di Peio e di Rabbi sono conosciute fin dal XVII secolo. Le prime contengono carbonio e zolfo, le seconde sono alcalino ferruginose, ricche di sali e sature di acido carbonico che le rende frizzanti.
Acque e ghiacciai
 
Acque e ghiacciai