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Il camoscio

Rupicapra rupicapra

Il camoscio è un animale che già dall'aspetto, robusto e compatto, rivela la sua natura perfettamente adattata ai terreni più scoscesi e impervi. Il portamento fiero, la schiena dritta, le zampe lunghe e forti gli conferiscono un'innata eleganza. Scattante, nel suo splendido manto nerastro invernale, il camoscio sembra un vero e proprio "diavolo" della montagna.
I maschi adulti pesano fra i 30 ed i 45 chili, al garrese misurano 75-85 cm e il loro corpo è lungo fra i 120 ed i 140 centimetri. Le femmine sono più leggere e snelle, pesano 25-35 kg, con un'altezza al garrese di 65-75 cm ed una lunghezza complessiva di 110-130 centimetri. In ambedue i sessi la coda è corta (10-14 cm) ma evidente.
Nei mesi estivi i camosci sfoggiano una livrea chiara di varie tonalità del marrone-nocciola, dal beige molto chiaro al rossiccio, con una linea scura che scende lungo tutta la schiena. Scure sono anche le zampe, in contrasto con il ventre bianco-giallastro.
Il mantello invernale, fatto di peli lunghi, folti e perfettamente isolanti, è di tonalità più intense: dal grigio antracite, al bruno scuro, quasi nero. Questi colori favoriscono l'assorbimento delle calde radiazioni solari, preziose nei rigori alpini. Nei maschi adulti, lungo la colonna vertebrale spicca una lunga criniera di peli (Bart) lunghi anche 30 cm. La gola ed il muso (attraversato da una riga scura laterale) sono biancastri e rendono inconfondibile questo affascinante ungulato.

Il progetto di ricerca sull'interazione tra camoscio e cervo
Il camoscio
 
Il camoscio

Comportamento

Il camoscio è un animale decisamente sociale: capita di osservarne branchi anche molto numerosi, di oltre cento soggetti, ma la loro composizione è variabile e dipende da parecchi parametri, come la morfologia della zona, la stagione, la disponibilità alimentare.
I branchi più frequenti sono formati da femmine, con i piccoli ed i giovani di entrambi i sessi; sono sempre guidati da una femmina esperta e sono "aperti": gli animali possono farvi ingresso o uscirne con facilità. Se la densità dei camosci è elevata si possono formare anche gruppi di maschi giovani, subadulti o persino giovani adulti (fino a 6-7 anni d’età).
Come avviene in molte altre specie, anche i maschi maturi di camoscio tendono a condurre vita solitaria e si avvicinano ai branchi femminili solo nel periodo degli amori, fra la fine di ottobre e metà dicembre.
In questo periodo i maschi più vigorosi difendono dai potenziali rivali una propria zona del territorio, nella quale cercano di far rimanere delle femmine, che poi tenteranno di "sedurre" attraverso rituali di corteggiamento molto complessi. Le sfide tra maschi sono elettrizzanti e scatenano spesso lunghi e vertiginosi inseguimenti, su e giù per i più ripidi pendii. Le lunghe e veloci corse in salita sono possibili grazie al portentoso adattamento evolutivo di questo animale, il suo cuore, se proporzionato al peso corporeo, risulta di dimensioni doppie rispetto a quello dell'uomo! Le incredibili evoluzioni su terreni difficili sono possibili anche grazie alla particolare conformazione degli zoccoli. Questi sono di forma quasi triangolare, con i bordi taglienti per non scivolare sul ghiaccio (come i ramponi), un cuscinetto morbido per aderire sulla roccia (come le scarpette da arrampicata) e una striscia di pelle fra le unghie che si apre e consente di non affondare nella spessa coltre bianca (come una racchetta da neve).
Nel corso dell'inverno si possono formare anche grandi assembramenti, con animali di diverso sesso ed età, concentrati dove è più facile reperire cibo.
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