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Salita al Vioz

Lo spettacolo da quota 3645 m

Percorso impegnativo
Il sentiero che porta al Monte Vioz, alto ben 3645 metri, si snoda principalmente in un ambiente roccioso, tipico degli habitat di alta quota nel territorio alpino. Lungo il tragitto è possibile imbattersi nei tipici abitanti di queste terre estreme: gli stambecchi ed i camosci, questi ultimi sono più facili da avvistare. In prossimità della cima l’ambiente cambia e si percorre per un breve tratto con nevi perenni che ammantano la sommità ed il versante nord di questa maestosa cima.
Itinerario impegnativo, per l’alta quota e per il notevole dislivello. È indispensabile utilizzare un abbigliamento da montagna e, in caso di brutto tempo, essere preparati per affrontare un ambiente invernale; è opportuno quindi consultare l’ultimo bollettino meteo. Data la lunghezza dell’escursione si consiglia di partire la mattina presto, all’apertura degli impianti di risalita.

Dislivello: 1330 m
Tempo: 7 h
Impegnativo
 
Salita al Vioz

Lasciata la macchina a Peio Fonti, nel parcheggio delle Funivie, si sale con la telecabina che porta al rifugio Scoiattolo e nelle adiacenze c’è la seggiovia che permette di raggiungere il Doss dei Cembri, in prossimità dell’omonimo rifugio. Qui ha inizio il sentiero ben segnalato per il Rifugio Mantova al Vioz. Il primo tratto percorre i segnavia SAT n° 138 e 139, fino al raggiungimento del sentiero n° 105, quello che da Peio Paese sale lungo il versante del monte e porta al rifugio senza l’ausilio degli impianti di risalita. Il percorso prosegue lungo il crinale in un ambiente roccioso, anche se è ancora possibile osservare, nei luoghi più ospitali, la presenza di piante erbacee e licheni, ultime propaggini della tundra alpina. Superato il Dente di Vioz, uno splendido sperone di roccia posto lungo il cammino, la salita inizia ad inerpicarsi con maggiore difficoltà; in qualche tratto ci sono alcuni cordini metallici per garantire una maggiore sicurezza all’escursionista. Superati i tremila metri di altezza la diminuzione dell’ossigeno nell’aria inizia a farsi sentire, soprattutto per le persone non acclimatate all’altitudine. È opportuno quindi percorrere l’ultimo tratto con calma, magari alternando il cammino con delle pause. Una volta arrivati al Rifugio Vioz (3535 m.) è doverosa e meritata una pausa per ammirare lo splendido panorama su valli e montagne che si trovano di fronte, ma vista la vicinanza è assolutamente consigliato raggiungere la sommità del Monte Vioz (3645 m.): dalla cima infatti il panorama è affascinante e si può ammirare l’intero territorio del Parco Nazionale dello Stelvio ed i numerosi ghiacciai che formano il cuore dell’area protetta, come il ghiacciaio dei Forni: il più grande ghiacciaio di tipo vallivo presente nel territorio italiano. Il ritorno a valle si effettua ripercorrendo a ritroso il tragitto dell’andata, stando attenti ad arrivare alla seggiovia presso il rifugio del Doss dei Cembri entro le 17.00, per non perdere l’ultima corsa.
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